domenica 3 novembre 2013

Musoo®


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Nella foto del profilo Semola ha un cappottino maculato e sembra sorridere. È vero: i cani non possono sorridere, almeno non nel modo che intendiamo noi esseri umani ma a loro modo sanno farlo. E alcuni ci riescono anche in maniera piuttosto convincente, del tutto simile all'espressione che assumiamo noi.
In questa foto Semola ha i lati del muso all'insù proprio come se stesse ringhiando ma ha quella vivacità allegra negli occhi che suggerisce come il gesto non sia aggressivo ma simpatico.
Il cappottino maculato è stato il regalo per il suo terzo compleanno. È minuscolo e, a dirla tutta, parecchio ridicolo. Quando lo indossa, Semola -che a dispetto del nome è un maschio- più che un bassotto sembra un tappeto con le zampe. La foto è stata fatta quattro mesi prima, nel giardino di casa della sua Padroncina. Semola è immortalato in quella posizione, con le zampette ritte, il cappottino calato sulle spalle e la testa ingobbita. Il muso che sorride e gli occhi quasi chiusi. Dietro di lui, leggermente sfocata, c'è una bambina (Natalie, la sorella più piccola della Padroncina) che lo addita e ride di gusto.
Semola ha una macchiolina nera proprio sotto l'occhio sinistro e nella foto non è visibile ma è minuziosamente riportata sotto la voce "Segni particolari". E comunque è presente in quasi ognuna delle altre centotré foto caricate sull'account. In quarantasette di esse Semola sorride. Sempre allo stesso modo.
Sembra che da qualche parte in quella minuscola scatola cranica che è la testa di un bassotto, Semola abbia immagazzinato l'informazione che non appena l'obiettivo lo inquadra lui deve sfoderare un sorriso. Proprio come fanno gli esseri umani. 
Semola ha una foto in cui sorride: in giardino, sdraiato sul divano di casa, con una ciotola davanti colto nell'atto di mangiare, mentre viene accarezzato dal figlio dei vicini, e ce n'era anche una (che però non è stata caricata sul profilo di Musoo®) in cui Semola se la ride mentre deposita uno stronzo ragguardevole sul marciapiede.
Non è che sia veramente felice in quelle foto. Quella smorfia per lui non ha alcun significato come non ha significato il comando seduto o sdraiato o salta. Ecco, quel sorriso è un comando come un altro.
La Padroncina aggiorna lo stato del profilo ("Semola si è appena svegliato e ha tanta fame!") e dice al suo cane che presto dovranno scattare un'altra foto, perché quella sta diventando vecchia. Magari potrebbero fare qualche scatto alla scuola materna di Natalie, con tutti i bambini attorno.
Sì, sarebbe adorabile, dice.
Semola adora il pop. Sulle informazioni personali è riportato che la sua cantante preferita è Madonna. La sua canzone preferita è Material Girl. Proprio gli stessi gusti della sua Padroncina.
Il suo piatto preferito è la pizza. E i Croccantini Mille Gusti (che in realtà hanno un  gusto solo e ricorda quello della terra del giardino).
C'è addirittura uno spazio per i libri preferiti, ma sul profilo di Semola è vuoto perché la Padroncina non l'ha mai visto leggere un libro. Ogni tanto sembra delusa del fatto che quel campo risulti così bianco e ha una mezza idea di insegnare a Semola a leggere, come si fa con i bambini piccoli. 
Il colore preferito di Semola è il rosa. Non disdegna il blu chiaro, il celeste, il verde acquamarina e la sfumatura dello smeraldo. Gli piacciono le persone allegre, simpatiche e non invadenti e ha paura dei clown, dei clacson e degli autobus. Odia i ragni, le libellule e in generale la maggior parte degli insetti.
La sua citazione preferita è: "Cogli l'attimo".
Dicono di lui che è un cagnolino carino e ubbidiente. Natalie dice che sembra un topolino.
Qualcuno commenta il suo ultimo post in bacheca, l'aggiornamento di stato. È Patrick; anche lui ha una fame boia.

Patrick è un pittbull.
È grosso, tozzo e con la faccia da scemo. Non è capace di assumere un'espressione diversa da quella e, in tutte le foto -compresa quella del profilo-, ha la faccia da scemo. Con il muso semi aperto, una quantità incredibile di bava alla bocca e gli occhi affossati. Privi di intelligenza.
Una faccia così da scemo che il suo Padrone ha deciso di caricare una sola foto su Musoo®: quella del profilo. Tutte le altre se le è tenute per sé, quasi vergognandosene.
Non è che Patrick lo faccia apposta ad avere quella faccia; mica nessuno sceglie con che faccia nascere. Però quell'espressione a lui, al Padrone, lo fa imbestialire.
Patrick, che secondo lo standard di razza dovrebbe avere le orecchie mozzate (operazione delicata che viene svolta rigorosamente durante i primi mesi di vita del cucciolo, probabilmente per evitare che una bestia di settanta chili si avventi sul Torquemada di turno) in realtà ha due orecchie tutt'altro che inesistenti che lo fanno sembrare un pipistrello. E poi è tozzo, fino al punto di sembrare grasso. E non serve a niente farlo correre, portarlo a spasso o metterlo a stecchetto. Lui è fatto così e il suo Padrone sta venendo lentamente a patti con quest'idea. 
Il suo film preferito è Elephant Man.
Sulla voce: "Interessi" è misteriosamente riportato SoftAir.
La sua data di nascita è sicuramente sbagliata. Il Padrone l'ha calcolata superficialmente, perché quando l'ha comprato Patrick aveva già qualche mese e c'è stato un periodo (quello appena successivo all'iscrizione sul sito) in cui quel punto aveva acquisito un'importanza focale e pareva che la questione data di nascita di Patrick fosse diventata centrale per il mondo intero. Il Padrone aveva strepitato contro i suoi genitori che non era possibile non sapere quella data. Che qualcuno doveva tenerne per forza conto. 
Quando finalmente si era arreso all'evidenza allora se ne era inventata una. Nessuno sapeva della bugia, ma lui si sentiva ancora sporco. 
Il suo cantante preferito è Elton John.
Patrick ha una relazione complicata con Fragola, una specie di microbo su quattro zampe. Guardandola si riesce a intuire la natura complicata della relazione. La parola giusta per descrivere la differenza di stazza sarebbe: mastodontica.

Fragola è stata comprata tre mesi prima, in un negozio di animali che aveva tutta l'aria di essere un supermercato. Quel giorno in cui la Padrona era andata a comprarla c'era il tre per due sui criceti e il quaranta per cento di sconto sui Degù del Cile (praticamente dei ratti catturati in Cile). 
Fragola è una chiwawa e la sua ragione di vita è starsene nella borsetta della Padrona e attenersi alla legge del N.A.A. ossia: Non Abbaiare Assolutamente.
Principalmente per due questioni: la prima è che il suo verso sembra quello che un topo si lascerebbe sfuggire nel momento in cui un'automobile lo investisse. Una specie di squittio sgraziato e fastidioso che evoca immagini di unghie sulla lavagna o forchette trascinate su un piatto. E il secondo morivo è che, abbaiando, Fragola palesa la sua natura di cane, ergo animale, ergo essere vivente. E la sua Padrona non la considera tale e non ha alcuna intenzione di iniziare a farlo.
Quindi Fragola rispetta rigorosamente il dogma N.A.A.
Tanto che N.A.A. è la sua "Citazione preferita" visibile sul profilo di Musoo®.
Ha quindici album di foto, nonostante sia registrata da soli tre mesi (da quando, cioè, è stata acquistata con lo scopo preciso di finire su Musoo®, quattro minuti e trentotto secondi dopo essere stata scontrinata), centosettantotto foto.
Centro commerciale, piscina, villa, stadio, villa di amici, parco, zoo, scalinata davanti alla scuola superiore, scuola superiore, parcheggio delle bici, campetto da calcio. Praticamente ogni posto in cui è stata si è trasformato per cinque intensi minuti in un set fotografico. 
In centodue delle foto del profilo Fragola è per metà dentro la borsetta. Nelle restanti non poggia mai le zampe al suolo: è sempre in braccio a qualcuno o sopra a qualcosa. Mai a contatto col suolo.
Il suo genere musicale preferito è il rap.
Tra le lingue che parla c'è l'inglese e il francese.
È incastrata in una relazione complicata con un cane che, in realtà, quell'unica volta che ha visto non si è nemmeno filata più di tanto. Però il tipo che lo portava a spasso non era male.
Il suo orientamento religioso è Cristiano. Ma non è mai entrata in una chiesa.
Il suo orientamento politico ha un nome strano. Né Fragola, né tanto meno la sua Padrona hanno la minima idea di cosa significhi. 
Sulla foto del profilo indossa un vestitino di tulle rosa, comprato lo stesso giorno in cui è stata acquistata lei stessa. Probabilmente a un prezzo maggiore.
Sembra una principessina triste.
Qualcuno ha richiesto la sua amicizia e il simbolino con la zampa lampeggia di rosso. È un pastore tedesco di nome Rex.

Quasi tutta la pagina del profilo di Rex è a proposito della sua istruzione. Ci sono una decina di scuole di addestramento in cui Rex ha studiato.
La verità, anche se Rex ha effettivamente studiato in alcune di esse, è che quasi la metà delle stesse è messa lì a far numero. Riesce nel tentativo di impressionare tutti e novantotto gli amici del pastore tedesco e nessuno ne verrà mai a conoscenza ma gran parte delle informazioni nella pagina profilo di Rex sono inventate. 
Il suo film preferito è Pulp Fiction. Rex non l'ha mai visto.
C'è scritto che è arrivato primo in decine di concorsi (segue dettagliatissima lista di concorsi realmente esistenti ai quali però Rex non ha partecipato: Collare D'oro 2007/2008/2009; Primo classificato ad Amico a quattro zampe seconda e terza edizione; Campione di Compagni per la pelle sedicesima edizione; Primo premio al concorso Percorso Perfetto).
Rex e il suo padrone hanno un accordo. Quando guardano insieme la pagina di Musoo® e il padrone gli chiede se commentare o meno un link, Rex -che è un cane molto più intelligente di tutti gli altri cani del mondo- è pregato di abbaiare una sola volta per segnalare un e due volte per un no.
Il risultato è che ogni volta che il Padrone gli fa una domanda Rex comincia ad abbaiare furiosamente e il tutto si risolve in una serie di: "Mi stai dicendo di sì?" e poi: "Mi stai dicendo di no?" a cui Rex risponde con un'altra serie di latrati praticamente infiniti.
I suoi interessi sono la biologia e l'astronomia. La cosa più vicina all'astronomia a cui Rex si è mai interessato è stata la luna. Quella volta che gli ha abbaiato contro per una notte intera.
Il suo migliore amico secondo la classifica dettagliatamente riportata da un programmino interno del social network (e che ha richiesto decine di conferme circa l'autorizzazione di poter ficcanasare nella bacheca di Rex) è Ciccio, un beagle che Rex e il suo Padrone non si ricordano nemmeno di aver incontrato.
Eppure è il suo migliore amico e quel programma è praticamente infallibile.

Ciccio (che in Musoo® è registrato come Francesco -Ciccio- Patrigno, dato che il suo Padrone ha ritenuto fondamentale includere nome e cognome nella pagina del suo cane) è nato insieme ad altri quattro fratelli. È un beagle di pura razza e il suo padrone era lì nel momento esatto in cui Ciccio veniva al mondo. Quindi non ha avuto problemi a compilare con assoluta precisione (esagerando nel voler formalmente inserire anche l'ora) la voce "Data di nascita" sul profilo. Potrebbe srotolare ogni minimo particolare del suo cane tanto l'ha studiato con assoluta minuzia.
Il padrone di Ciccio è un tipo preciso fino alla nausea.
Di quelli che comprano sempre lo stesso tipo di croccantini e che, piuttosto che buttarsi nell'incredibile mondo della sospensione della certezza, preferiscono far digiunare il proprio animale. Di quelli che conoscono l'esatto numero di croccantini a cui equivalgono i grammi di cibo sufficienti a sfamare un cane di dimensioni medie. Di quelli che Sanno (e lo sanno davvero, non perché lo abbiano imparato) come agire nel caso in cui il cane si senta poco bene o contragga qualche malattia o semplicemente si stia strozzando con qualcosa.
Il Padrone è una di quelle persone che hanno il sangue freddo e i riflessi pronti.
Sulla foto del profilo Ciccio se ne sta un po' sulle sue. Con le zampe tozze e corte che lo fanno sembrare schiacciato come se qualcuno lo avesse calpestato. Ha lo sguardo sveglio rivolto verso l'obiettivo e, se sapesse farlo, sorriderebbe. Però non è capace e si limita a offrire la sua migliore interpretazione di cane. Cosa che tutto sommato gli riesce bene.
Non ha film, musica o citazioni preferite. Il suo Padrone pensa che sia una sciocchezza: che un cane non possa avere delle preferenze. Non per una questione di diritti o di intelligenza ma per una questione di gusti. Un cane non ha gusti raffinati come gli esseri umani e Ciccio non si è mai opposto a quella considerazione. 
In una delle foto caricate, persa chissà dove tra le settantadue tra quelle disponibili alla visione, Ciccio dorme. ha la testa reclinata su una delle zampe anteriori e gli occhi chiusi. Il muso disteso, sereno. Era quasi impossibile coglierlo così tranquillo.
In realtà Ciccio è morto. È morto da due mesi, quando un autista un po' distratto ha deciso di trascinarlo per una ventina di metri prima di accorgersi che qualcosa non andava e che stava spargendo frattaglie di cane per tutta la corsia. 
L'ultima foto che il suo Padrone gli ha fatto è proprio quella in cui dorme: beato, intatto. In un certo senso è profetica e a lui, al Padrone, piace ricordarlo così. Quella è l'immagine del suo cane morto. Ogni tanto la guarda e gli capita di sperare in silenzio di sovrascrivere la visione del suo cane ridotto a brandelli con quella del muso pacifico e degli occhi chiusi. Vorrebbe tornare indietro e abbracciarlo ancora tutto intero.
Nonostante la dipartita Ciccio è ancora attivissimo in quel di Musoo®  Non inserisce molte nuove foto ma ogni tanto aggiorna il suo stato e, più spesso, sbircia invidioso i profili dei suoi amici a quattro zampe. Studiandoli quasi a memoria.
Attualmente sta dedicando tutta la sua attenzione al profilo di Ciottolo.

Ciottolo non esiste.
Non nel senso che in verità ha un altro nome, o appartiene a un'altra razza, o il suo film preferito non è "Pirati dei Caraibi" come riporta il suo profilo. 
Ciottolo non esiste e non è mai esistito. Non è un cane. È semplicemente una fantasia.
Nel senso più profondo della parola "esistere" probabilmente è anche esistito (e forse esiste tutt'ora) un cane com'è Ciottolo. D'altronde da qualche parte, Mary, la bambina che gestisce il suo profilo, dovrà pure averla presa l'ispirazione per crearlo. Mary avrebbe voluto avere un cane sin da quando era più piccola (e adesso che ha dieci anni non è che sia tanto più grande da aver abbandonato quel sogno) ma i suoi genitori gliel'hanno sempre negato. I cani puzzano, dicono. I cani sporcano. I cani mangiano. I cani combinano guai.
Che poi erano tutte cose che faceva anche lei. Tranne quella di puzzare (anche se ogni tanto, quando faceva i capricci perché non voleva farsi la doccia, non profumava di certo).
Ciottolo è un cane immaginario. Non puzza, non sporca, non mangia e non combina guai.
Il fatto che abbia un profilo su Musoo® lo rende estremamente più reale. È la prova che da qualche parte Ciottolo esiste. 
La foto del profilo è una di quelle che portano il cervello a pensare immediatamente ai cani delle pubblicità. Perfetti, teneri. Non potresti mai attribuire loro un cattivo odore, semplicemente perché non li reputeresti mai degli esseri viventi con tanto di organi interni e sangue e muco e un cuore che batte, un ventre caldo, nervi, ossa, un sistema circolatorio e degli organi sessuali. Sono giocattolini, peluches meravigliosi in grado di volerti bene.
La foto di Ciottolo raffigura un labrador eternamente cucciolo (Mary non ha nemmeno idea di come sia fatto un labrador non cucciolo) intento a giocare con una pallina.
Ciottolo ha una data di nascita, degli interessi, un genere musicale preferito e una citazione preferita. Tutti inventati. 
Ventisette foto che -con tutte le probabilità- appartengono a ventisette cani diversi. Un mucchio di amici che lo considerano reale tanto quanto lo considera reale la sua padroncina.
L'unica cosa vera in tutto il profilo sono i disegni.
C'è un album fotografico accanto a quelli in cui compaiono le foto dei cani che hanno prestato la loro immagine a Ciottolo, in cui Mary ha caricato dei disegni che fatto lei e che ritraggono il suo cane. Disegni in cui Ciottolo è davvero lui e non un altro cucciolo che finge di essere Ciottolo. Ed è piccolo e bianco, con due occhi grandi e neri che sembrano riflettere il mondo circostante. Una lingua rossa che penzola fuori e un triangolo nero al posto del naso.
Mary non ne ha idea, ma se gli amministratori di Musoo® venissero a sapere che Ciottolo non esiste cancellerebbero l'account. Lo eliminerebbero senza pensarci su.
Senza nemmeno pensare al fatto che in quel modo spazzerebbero via l'unica prova tangibile dell'esistenza di quel cane che non sporca, non mangia e non puzza.
Che, a conti fatti, ucciderebbero Ciottolo.


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